Non c’è una regola fissa, in ogni caso è suggerito entro i 3-4 anni. È consigliabile portare il bimbo dal dentista con i genitori già dai 2 anni quando ancora non ha problemi così da potersi abituare allo studio dentistico. È meglio intervenire preventivamente e intercettare i danni piuttosto che provare a curarli dopo, con dispendio di tempo, soldi, e con risultati non sempre garantibili.

Dopo i 3 anni, ogni 4-6 mesi, anche se il bambino non ha disturbi: si può valutare la cariorecettività, problematiche ortodontiche-ortopediche orali, deglutizione e respirazione anomale, abitudini e posture viziate. A questa età, una carie può distruggere un dente in 3-4 mesi se trascurata e poi è difficile la collaborazione del bambino se c’è dolore.

Certo, per mantenere la forma e lo spazio dell’arcata. Non va dimenticato che sotto ogni dente da latte c’è un permanente che occuperà il suo posto. Per esempio, in caso di carie molto destruente, i denti vicini migrano verso lo spazio vuoto rendendo difficile la corretta eruzione dei denti permanenti. I denti decidui, anche se molto compromessi, bisogna cercare sempre di conservarli il più possibile, considerando ovviamente l’eruzione del dente permanente.